Ops… mi sono appena accorta che in questo post avevo inserito due volte lo spot Hersey, lasciando fuori quello Mastercard.
Errore di stumpa.
Adesso è sistemato, e ci sono tutti gli elefanti del caso. Chiedo venia.
il Blog di Chiara Prezzavento
Ops… mi sono appena accorta che in questo post avevo inserito due volte lo spot Hersey, lasciando fuori quello Mastercard.
Errore di stumpa.
Adesso è sistemato, e ci sono tutti gli elefanti del caso. Chiedo venia.
Prima di tutto, su richiesta, e perché è uno dei miei spot preferiti di tutti i tempi Coca-Cola:
Messaggio semplicissimo: proprio tutti vogliono Coca-Cola, fatto passare con le belle immagini dell’elefante a nuoto e la buffa, tenera idea del pagamento in arachidi. Nulla di complesso, solo un insieme che non si dimentica, e che fa sorridere alla vista di una lattina rossa.
Poi i cioccolatini Rolo della Hersey:
“Pensa bene a quello che fai con il tuo ultimo Rolo,” dice il cartello alla fine. Una storia buffa, la memoria degli elefanti, e la memorabilità, dei cioccolatini Rolo. Un’esperienza di cui nessun elefante ama essere privato…
Infine, avete presente quegli spot Mastercard, la cui disinvolta implicazione è che con una carta di credito per comprare le cose giuste è più facile godersi i risultati “senza prezzo”? Questa versione ha una connotazione più fiabesca di quelle che ho visto trasmesse in Italia, ma è assolutamente delizioso:
Ce ne sono altri, ma morale di tutto ciò sembra essere che gli elefanti sono creature sagge, sensate, tenere e di buon cuore (a patto di non giocare loro brutti scherzi), che scelgono il prodotto giusto con istinto infallibile. Il consumatore è giocosamente invitato a identificarsi con l’elefante, che sa quali sono le cose buone. Per qualche motivo, l’associazione elefante = gioioso e istintivo buon senso è più usata nelle campagne per i paesi anglosassoni. Si direbbe che, in Italia, il pubblico associ (o quanto meno ci si aspetti che il pubblico associ) l’elefante a idee diverse.