romanzo storico · scribblemania · The Tom Walsingham Mysteries

Death in Rheims!

Ecco che ci siamo!

Oggi esce “per davvero” Death in Rheims – il terzo volume dei Tom Walsingham Mysteries.

Non si è mai supposto che fosse la più facile delle missioni – ma, quando arriva a Rheims, in una Francia sull’orlo di una nuova guerra religiosa, Tom scopre che le cose stanno molto diversamente da quel che lui e Sir Francis credevano…

Un informatore locale è morto di recente, un agente che si credeva morto da anni è ricomparso con dubbie intenzioni, una spia di Mary Stuart se ne va attorno facendo troppe domande, e qualcosa di molto pericoloso sta succedendo tra gli esuli cattolici del Collège Anglais.

Questa volta, se vuole scoprire quali minacce si stiano preparando per la regina d’Inghilterra, Tom dovrà entrare nella tana del lupo, rischiando la cattura e la vita… e, quel che è peggio, c’è davvero qualcuno di cui possa fidarsi? E riuscirà a scoprire quel che vuole e lasciare la Francia prima che si scateni una nuova ondata di violenza religiosa?

Se siete curiosi, potete scoprirlo in Death in Rheims – disponibile su Amazon in versione Kindle e cartacea.

Isoletta · romanzo storico · The Tom Walsingham Mysteries

E tre! (And counting…)

Be’ non proprio – o almeno non ancora – ma…

Ecco qui Death in Rheims, il terzo volume dei Tom Walsingham Mysteries!

Questa volta Tom è di ritorno di Francia – precisamente a Rheims (yes, well…), per una di quelle missioni multiple che tanto piacciono a suo cugino Sir Francis: da un lato c’è il Collège Anglais, dove il futuro Cardinale William Allen raccoglie e addestra giovani esuli cattolici per farne sacerdoti da rimandare in gran segreto in Inghilterra; dall’altro c’è la morte recente e piuttosto improvvisa di un agente francese, un mercante di lana con connessioni inglesi…

Che è successo davvero al povero Thibaud? E da dove risalta fuori Dick Baines, che anni fa fu scoperto a spiare gli esuli inglesi al Collège e messo a tortura per questo? E, già che ci siamo, che cosa stanno combinando Allen e i suoi, tra la nuova guerra religiosa che minaccia la Francia, e gli intrighi del partito di Mary Stuart?

Se non fosse tutto abbastanza complicato, ci si mettono amici inaffidabili, una spia cattolica, un erede avido e un giovane poeta che grida all’omicidio…

Tom non è nuovo a intrighi, bugie, complotti e umane debolezze (comprese le sue) – ma questa volta, se vuole scoprire la verità, dovrà addentrarsi nella tana del lupo…

Death in Rheims si può preordinare in formato digitale a prezzo scontato – e sarà disponibile (digitale e cartaceo) il 26 maggio.

E vi dico, con non poca soddisfazione, che questa non sarà l’ultima avventura di Tom, visto che ho firmato il contratto per altri tre volumi con Sapere Books!

Storia&storie · teatro

Il Giro del Mondo in 80 Giorni

Nel 1889 Le Tour du Monde en 80 Jours aveva già 17 anni, ma era ancora così popolare da scatenare sfide come quella dell’americana Nellie Bly, pioniera del giornalismo d’inchiesta, che partì da New York nell’intento di replicare e battere il record immaginario di Phileas Fogg.

Naturalmente non è il genere di cosa che possa lasciare del tutto indifferente un autore: giungendo a Londra, Nellie trovò ad attenderla un telegramma di Jules Verne, che la invitava a visitarlo ad Amiens, compatibilmente con il suo itinerario. E in realtà era una deviazione – ma Nellie non se lo fece ripetere due volte, e così fu che il romanziere francese e la giornalista americana s’incontrarono… Continua a leggere “Il Giro del Mondo in 80 Giorni”

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Piccolo Bollettino del Lunedì

Ed è pur vero che un tempo i PB erano immediati, talvolta persino notturni… Che posso dire? Sarà l’età che avanza. Per cui siate indulgenti se la notizia che vi comunico in realtà risale a ieri pomeriggio, quando ho superato la linea delle 50000 parole con la prima stesura del terzo volume dei Tom Walsingham Mysteries. Continua a leggere “Piccolo Bollettino del Lunedì”

Ossessioni · posti · romanzo storico · scribblemania · Storia&storie

Una di quelle giornate…

Avete presente quanto veleggiate verso la metà della prima stesura di un romanzo, e l’azione si sposta verso un luogo sui cui credevate di avere le idee ragionevolmente chiare, ma poi, colti da un pigro dubbio estivo, trovate delle mappe delle case canoniche extraclaustrali a Reims nel secondo Settecento, da cui si capisce che la Rue des Anglais settecentesca non poteva assolutamente essere stata la Rue de Langueau un paio di secoli prima, e quindi il vostro luogo dell’azione non è affatto dove credevate che fosse, e allora tornate a lambiccarvi sulle fonti, e passate un’intera domenica a (ri)leggere in Latino e in Francese, e scoprite chi ha ereditato le allegre approssimazioni di chi,  ma la cosa non vi aiuta affatto se non a rendervi conto del ginepraio in cui vi siete cacciati, e va a finire che all’una e un quarto del mattino spedite una lunga e dettagliata mail al seminario cattolico della Diocesi di Westminster, supplicando che, se non sanno rispondere, vi puntino almeno nella direzione giusta?

Ecco.

E lasciate che ve lo dica: we are not amused.

 

teatro

Scuola di Teatro “Campogalliani”…

Immaginate di studiare teatro.

Immaginate di farlo, qualunque età abbiate, nella scuola di una piccola compagnia di prestigio e di tradizione.

Immaginate di farlo in un teatro vero, con l’opportunità di esplorarne il dietro le quinte, di assistere (e talvolta anche partecipare) alla vita quotidiana e al lavoro della compagnia.

Immaginate di imparare le tecniche, la storia e le meraviglie del teatro di parola sotto la guida di insegnanti che sono a loro volta attori, registi, tecnici e autori.

Immaginate di scoprire, in un percorso ricco, vario e articolato, non solo le tecniche della recitazione, ma anche la regia, la scenotecnica, la scrittura teatrale…

Immaginate di distillare e mettere in pratica ciò che avete imparato in una rassegna di saggi che sono veri e propri spettacoli…

Che ne dite? Attraente?

E allora unitevi a noi: iscrivetevi ai corsi della Scuola di Teatro “Francesco Campogalliani”. Le iscrizioni sono aperte, e c’è tempo fino al 30 di settembre. Qui trovate tutte le informazioni e il modulo da compilare.

Il teatro è un luogo di sogni, di meraviglie, di idee, di molteplici vite… volete entrarci insieme a noi?

teatro

Il Rumore delle Ali a Borgoforte

Poteva l’ambizioso Icaro essere felice di una vita faticosa a terra,
una vita di aratri e di buoi dal passo lento,
dopo aver provato anche una volta sola l’estasi senza remore del volo?
E.A. Bucchianeri
Amelia Earhart avrebbe senz’altro risposto di no. Celeberrima aviatrice e icona americana tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, Amelia combina in sé l’aspirazione antica e divorante del volo con l’impegno per l’emancipazione della donna e il glamour più luccicante. Un Icaro al femminile, al perenne inseguimento della prossima sfida – un mito alimentato dal marito pubblicista … Ma quando, nel luglio del 1937, Amelia intraprende un lungo e incerto volo attraverso l’Oceano Pacifico, e del suo aereo si perde ogni traccia a poche miglia dalla destinazione, che ne è di coloro che attendono notizie con il cuore in gola? Il Rumore delle Ali, di Chiara Prezzavento racconta il prezzo dei sogni, il potere delle aspirazioni umane, e il dramma di chi resta a terra, nel cono d’ombra delle imprese leggendarie.
Anche de L’Aviatore nato da un’idea del romanziere inglese Frederick Forsyth, seppur visto soltanto in controluce, non ci si può non chiedere: sarebbe stato capace di tornare alla vita faticosa a terra? Una notte di Natale, un giovanissimo ufficiale pilota e un volo che, sulla carta, non può che andare liscio… Ma il destino ci si mette di mezzo, nella forma di un guasto tecnico: che cosa si fa smarriti in volo, disperatamente soli nel cielo notturno di dicembre? A chi si chiede aiuto? L’esperienza personale di Forsyth, a sua volta pilota RAF negli anni Cinquanta, dà colore e consistenza a un’insolita, avventurosa e misteriosa storia natalizia.
In due atti unici, due storie diverse e complementari esplorano i pericoli e il fascino potente del volo, e il rapporto tra l’uomo e le sue ali meccaniche – che forse non è cambiato poi troppo dai giorni di Icaro in fuga dal labirinto.
Vi andrebbe di vedere (o rivedere) l’omaggio della Campogalliani al sogno del volo? E allora unitevi a noi:  siamo allo splendido, imponente Forte di Borgoforte, sabato 9 alle 21.30. Non si prenota. I biglietti (posti numerato 10 € e post green 5 €) si acquistano in loco la sera dello spettacolo. Per informazioni potete scriverci all’indirizzo info@teatro-campogalliani.it oppure contattare gli organizzatori della rassegna, dal lunedì al sabato tra le 8.30 e le 12.30, al numero 0376 283022.
libri, libri e libri

Caldo!

“Su che cosa posso postare oggi, M.?”

“Sul caldo…”

Ebbene, eccoci qui. Il caldo in letteratura. Una rassegna breve, perché, you know, fa caldo – e con il caldo anche i blogger diventano pigri…

HeatAd ogni modo, mi vien voglia di cominciare da La Rivolta nel Deserto, con la descrizione del terribile attraversamento del deserto del Nefud – non a caso definito l’Incudine del Sole – per raggiungere Aqaba per via di terra. Non è per caso che i Turchi non si sono preoccupati di difendere la postazione da quel lato: il deserto si ritiene inattraversabile. Invece Lawrence e i suoi lo fanno, con eclatante successo, ma la traversata sulla sabbia arroventata e infestata da scorpioni e serpenti, sotto un cielo bianco come il fuoco, senza acqua e senza ombra, non è una passeggiata nemmeno per i beduini di Auda Abu Tayi… figurarsi per l’Inglese della compagnia. Ovviamente tutto finisce in gloria – ma che caldo! heatgattopardo

Tutt’altro caldo, ovviamente, è quello di Sicilia, sopportato a forza di ventagli dalle signore in crinolina di Tomasi di Lampedusa e di De Roberto. E sopportare il caldo – bene o con stoicismo – è segno di finezza. Le signorine Uzeda vengono sgridate quando se ne lamentano, e Concetta Salina, non dà mai cenno di accorgersi della calura opprimente di Donnafugata – a differenza della borghese Angelica Sedara, che però riesce ad essere bella ed attraente persino accaldata.

heat conrad

Non è mai così gentile il caldo di Conrad. Che sia acquoso e pesante nel cuore dell’Africa, verde e soffocante nell’immaginario Costaguana sudamericano o immobile nella notte dell’Oceano Indiano, questo caldo spossa e soffoca gli Europei trapiantati (non importa da quanti anni) e distorce le loro percezioni fino alla follia.

E questa è un’idea comune, che ritroviamo nella calura natalizia del Natale a Ceylon di Guido Gozzano e nella terribile, insonne, inquieta Lahore notturna di Kipling*, in cui il caldo “popolato di cadaveri che si agitano” uccide, indebolisce, spaventa. heatGolding

Un’altra idea presente in Conrad – quella che il caldo uccida un poco per volta il senso di proprietà e le convenzioni che gli Occidentali si sono portati da casa, e tanto rapidamente quanto più sono isolati – si ritrova anche in Golding. Ne Il Signore delle Mosche il caldo opprime i ragazzini, li stanca, logora i loro nervi e da un lato li rende più inclini alla violenza, mentre dall’altro li induce a spogliarsi sempre di più, segnando le due coordinate del loro allontanamento dalla civiltà. Anche nella Trilogia del Mare il caldo della traversata rilassa i costumi e introduce un margine di licenza che, a furia di scherzi crudeli, culminerà nel suicidio del Reverendo Colley.

Diverso è il caldo anormale in cui inizia il Quaderno di Un Amore Perduto di Mino Milani. Nella Pavia secentesca, con il Ticino così basso e il sole rosso e il cielo bianco e mai un filo d’aria, l’intera Università è a caccia di misure igieniche da prendersi. La protagonista Giovannina, però, pur nipote di un uomo di scienza, non sa impedirsi di vedere nel caldo singolare un prodigio che annuncia cambiamenti. Lo zio rettore si fa gioco di lei per queste supersitzioni – ma, mormora l’autore strizzandoci l’occhio, il contenuto del libro non dà forse in qualche modo ragione a Giovannina?

Ed è possibile che per il momento mi fermi qui… La giornata si preannuncia calda e io magari non sono pronta a recidere i legami con la civiltà, ma comincio a sentirmi pigra.

E voi, o Lettori? Quali sono le vostre calure letterarie preferite?

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* Se volessi, potrei vantarmi di aver fatto venire caldo a una decina di persone leggendo loro The City of Dreadful Night…