Giustiziare v.tr. [der. di giustizia] (io giustizio, ecc.) – sottoporre a esecuzione capitale, in seguito a regolare condanna penale, e più generica, in esecuzione di una condanna a morte: g. un criminale; i due traditori furono giustiziati all’alba. Erroneo l’uso del verbo nel sign. di uccidere, mettere a morte, assassinare.
E questo era il Treccani.
E lo riporto perché sono davvero stanca di leggere e sentire che il Daesh “giustizia” le sue vittime.
Non succede a tutte le pagine che il Treccani specifichi un uso erroneo. Erroneo, badate. Non improprio, non dialettale, non meno diffuso, non uno scivolamento semantico – no: erroneo.
Le parole significano qualcosa – con maggiore o minore nettezza, e cambiano di significato attraverso i secoli o i decenni… Ma giustiziare significa una cosa sola – e non è quello che fa il Daesh.
Quello che fa il Daesh è uccidere, mettere a morte, trucidare, sterminare, assassinare – nella più barbara delle maniere. Non ha nulla a che vedere con l’atto di giustiziare o con la giustizia – in nessun modo possibile o immaginabile. E non è solo una questione di precisione semantica. È un paravento concettuale che non mi piace veder concedere a questo genere di barbarie.
Che ne dite, o Lettori? Vogliamo fare un piccolo apello alle signore e ai signori della stampa e dell’informazione? Usiamo le parole giuste. “Giustiziare” non appartiene alla categoria.