Oggi negli Stati Uniti è Robinson Crusoe Day. Oggi nelle scuole e nelle biblioteche si leggono e drammatizzano brani del libro, i corsi per manager propongono giochi di ruolo ispirati alla capacità di sopravvivenza, gli intervistatori radiofonici chiedono ai loro ospiti qual’è la persona, l’oggetto, il libro, il disco che vorrebbero portarsi su un’isola deserta, i blog di qualunque natura postano post ispirati al celebre naufrago – a sua volta ispirato a un naufrago vero, Alexander Selkirk, che su un’isola trascorse quattro anni (invece dei ventotto del romanzo), prima di essere salvato.
Selkirk, in realtà, non fece naufragio: venne abbandonato nell’arcipelago di Juan Fernandez dal suo capitano (uno di quei corsari inglesi con patente reale) perché era un piantagrane che predicava ammutinamento. In quella che era alla maggior parte degli effetti pratici una condanna a morte, il capitano lo lasciò a terra con un moschetto, un po’ di polvere da sparo, attrezzi da falegname, un coltello e una Bibbia. Per quattro anni Selkirk sopravvisse perché, oltre ad essere un piantagrane, era ingegnoso, determinato e pieno di risorse. Poi, il I febbraio del 1709, venne recuperato da una nave inglese.
Con un’avventura simile da raccontare, divenne celebre. La sua storia diventò una serie di articoli celebri, un libro di memorie e poi un romanzo, quando Defoe se ne impadronì facendone un apologo dell’umana capacità di sopravvivere e creare – sulla base dell’ingegno e della volontà, più che della forza fisica.
Figura letteraria e tema sono tanto consoni alla mentalità anglosassone da avere un loro giorno. Da noi forse no, ma chi non ha letto questa storia, magari in una versione abbreviata e illustrata, presa a prestito dalla biblioteca della scuola? E chi, nell’infanzia, non ha giocato almeno una volta a Robinson Crusuè – come diceva il mio maestro delle elementari – simulando il trionfo dell’uomo su questa ancestrale paura, il ritrovarsi soli e privi di risorse?
Un colpo di nostalgia? O una curiosità? Qui c’è una pagina da cui è possibile scaricare i files zippati di diversi classici della letteratura. Scendendo in basso – sulla destra – trovate anche Robinson Crusoe (i titoli sono in ordine alfabetico).
Per chi volesse fare esercizio d’Inglese, invece, qui c’è il testo originale presso il Gutenberg Project.