Sembra un ossimoro, vero? Come si fa a zittire l’irrepressibile moschettiere?
Ma d’altra parte, come poteva il cinema muto starsene lontano da una storia come questa? E quindi non siamo nemmeno terribilmente sopresi di scoprire che c’è una versione muta del dramma di Rostand.
Muta e colorata, perché non è vero che i film muti sono tutti grigi… Il metodo consisteva nel colorare a mano fotogramma per fotogramma, con certosina pazienza… In realtà spesso il colore veniva applicato in una mano uniforme per atmosfera generale: blu per la notte, verde per la notte nei boschi, giallo per gli interni illuminati o le giornate di sole, oppure violaceo per la minaccia e cose del genere.
Qualche volta, invece, si colorava sul serio, con risultati come questo Cyrano del 1925:
Incantevole, vero? Con quest’aria d’acquerello… Poi, come dicevamo prima, è difficile immaginare un personaggio meno muto di Cyrano, e ci sono scene per le quali gli intertitoli proprio non bastano… Come il duello a teatro – e allora questo film singolare sceglie di far apparire parte del dialogo in sovrimpressione.
Altri – molto prima – avevano fatto qualcosa di diverso e ancora più pionieristico, producendo quello che si considera il primo film sonoro (e parzialmente colorato) nel 1900, la bellezza di centoquindici anni orsono:
La voce è quella di Coquelin il vecchio, registrata su cilindro.
Ecco. E buona domenica.