grilloleggente · libri, libri e libri

Sbirciatori

readUna volta, parecchi anni fa, ero seduta nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Nantes, aspettando una coincidenza particolarmente scomoda, ed ero immersa nella lettura di una biografia di Henri de La Rochejaquelein. Ero tanto presa, in effetti, da impiegare una vita ad accorgermi di qualcuno accovacciato sul pavimento a poca distanza dalle mie ginocchia, intento a frugare in una borsa sportiva. E frugare. E frugare. E frugare…

Alla fine, getto un’occhiatina surrettizia e vedo un ragazzo occhialuto, su per giù mio coetaneo, che finge di frugare nella sua borsa, ma di fatto cerca disperatamente di vedere che cosa la sottoscritta stia leggendo. Allora, con un gran sorriso, sollevo il libro in modo da mostrargli la copertina… lui, colto sul fatto, sobbalza, arrossisce, afferra la sua borsa aperta e scappa via correndo di traverso. Ma prima di scappare, getta uno sguardo al titolo. Dalla mia fila di sedie e da quella di fronte si leva un coro di risatine, e io torno alla mia lettura.

Fine dell’aneddoto.

Però, sapete? Il ragazzo francese non aveva nessun motivo di sobbalzare e scappare: anch’io non posso fare a meno di cercar di vedere che cosa legge il prossimo in treno, in aereoporto, nella sala d’aspetto del veterinario. È più forte di me. Mi giro senza parere, fingo di allacciarmi una scarpa, rischio di slogarmi i bulbi oculari, assumo interessanti sfumature di carminio quando vengo presa in castagna…

Appartenevamo alla stessa tribù degli Sbirciatori.over_shoulder_train.jpg

Curiosità? Sì e no. La tentazione di inquadrare una persona sulla base di ciò che legge è forte. E so benissimo che un singolo libro non è significativo, meno ancora in una situazione di passaggio… voglio dire, in viaggio a volte si leggono strane cose: i libri che abbiamo comprato per regalarli a qualcun altro, o l’unica cosa decente che abbiamo trovato al Duty Free, o il libriccino piccolo che stava nel bagaglio a mano, o un prestito di un compagno di viaggio… oppure no. Non è detto. Non è significativo. Eppure lo si fa – e diciamo la verità: ci si diverte un sacco.

Adesso, in tutto questo, interviene l’avvento dell’ereader.

Leggevo tempo fa che in Inghilterra la diffusione dell’ereader ha visto una crescita notevole delle vendite di romanzi rosa. Ora, sull’Isoletta si legge molto in pubblico*, e leggere per via elettronica cancella l’imbarazzo delle copertine… er, purpuree. Dopo tutto, con un ereader in mano, chi può dire se stia leggendo Kant o Barbara Cartland?

Il che, di per sé, è una divertente variazione editoriale del buon vecchio “Niente sesso, siamo inglesi!”, ma non promette molto bene per il futuro degli Sbirciatori. Magari in Italia si tratta di un futuro ancora piuttosto lontano, ma verrà il giorno in cui l’unico modo di sapere che cosa legge il prossimo sconosciuto sarà chiederglielo spudoratamente. O sbirciare da sopra la spalla – perché in realtà non è come se non capitasse anche quello**…

reading 2Oh, d’accordo – mettiamola così: la loro vita diventerà più complicata, ma gli Sbirciatori non spariranno del tutto. Resteranno solo i più tosti, i più determinati e sprezzanti del pericolo. I veri Sbirciatori,se vogliamo. E sarà interessante vedere se si tratterà di irriducibili del cartaceo o di digitalizzati.

Personalmente, sono digitalizzata senza estremi – e bibliotimida. Dubito che potrei mai chiedere all’estraneo in treno che cosa sta leggendo: come sbirciatrice mi vedo destinata all’estinzione.

E voi?

 

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* Statistica tanto personale quanto approssimativa: di rado mi è capitato di contare meno di sei lettori di libri in un qualsiasi vagone affollato della metropolitana di Londra. In genere sono ben più numerosi. E poi ci sono le riviste e i giornali.

** Fino a qualche tempo fa capitava anche che l’ereader stesso diventasse soggetto di conversazione. “Scusi, è un Kindle, quello che sta leggendo? Posso chiederle…?”

 

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blog life · considerazioni sparse · pessima gente

Crisi D’Identità

Ci sono giorni in cui mi chiedo chi comandi: io o Senza Errori di Stumpa…

La settimana scorsa, lo sapete, ero per treni. A un certo punto la ragazza seduta di fronte a me (universitaria?) estrae dalla borsa un libro… ed è Linea D’Ombra, di Conrad, con introduzione di Saviano.

A mio parziale credito posso dire che ho esitato abbastanza a lungo. Lo faccio? Non lo faccio? Ma era una battaglia persa. Un paio di stazioni più tardi, quando la lettrice alza gli occhi dal libro, esibisco il mio miglior sorriso e…

“Posso chiederle una cosa?”

“Ma certo,” dice lei.

“Sono una blogger*, mi occupo di libri in varie maniere. Ho notato quello che sta leggendo, e ho fatto di recente un post proprio su questa edizione de La Linea D’Ombra. Le posso chiedere che impressione ha avuto dell’introduzione di Saviano?”

E qui vengo giustamente punita: la signorina è interessata alla faccenda, ma…

“Mi spiace, non l’ho ancora letta. Prefazioni e introduzioni le leggo sempre dopo, perché non voglio farmi dei preconcetti prima di leggere.”

Risposta assai sensata – e in realtà tendo a fare così anch’io. Ma non è finita qui, perché il destino decide di offrire alla mia pessima natura un’altra tentazione irresistibile.

“Le dirò,” continua la lettrice, “io Conrad non lo conosco molto. Una volta ho provato con Cuore di Tenebra, e l’ho trovato un po’ pesante. Ho pensato di riprovarci con questo. Pensa che sia più abbordabile?”

E mi piacerebbe mormorare compuntamente che – come dice Maria Von Trapp – lo spettro è pronto ma la bistecca è debole… sennonché al momento anche lo spettro non chiedeva di meglio.

“Senz’altro,” dico. “Ma sa una cosa? Se La Linea dovesse piacerle, più che a Cuore di Tenebra, dopo, passi a Lord Jim. La Linea è autobiografico, e LJ è un’elaborazione romanzesca molto sofisticata di elementi autobiografici… il confronto è interessante.”

La signorina ha ringraziato e poi mi ha chiesto informazioni sull’ereader che avevo in mano, e ho cominciato a cantare le lodi del mio Kindle, completando così la giornata.

Che devo dire? E’ chiaro che che il mio spirito missionario, pur limitato a pochi e specifici argomenti, non è così inconsistente come mi piace credere. E’ chiaro che c’è ancora posto per gli sbirciatori – almeno sui treni. Ed è un po’ meno chiaro, ma appena possibile, che dopo tutto gli ereader un po’ di conversazione la stimolino – anche se più tecnica che letteraria. Ma la cosa più chiara di tuttè è che in qualche punto, mentre non stavo attenta, Senza Errori di Stumpa ha preso il controllo. al punto di farmi rompere le scatole agli estranei in treno. 

Signorina Lettrice, se passa di qui e legge: mi perdoni. Non sono affatto certa che non capiterà mai più.

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* Giuro che questo prima non l’avevo mai, mai, mai, mai fatto. Mai.

 

Spigolando nella rete · tecnologia

Simplicissimus

Qualche tempo fa mostro orgogliosamente a C. il Principe dei Regali di Natale, ovvero il mio beneamato Kindle.Tutti ormai conoscete la mia appassionata storia d’amore con l’Arnese il mio sfrenato entusiasmo nei confronti della tecnologia eInk, per cui capite che resto basita e incredula quando C. pulls a face. “Oh, ma si vedono solo così le pagine?” Io sollevo un sopracciglio, e gli chiedo che cosa vuole di più. Salta fuori che a C. hanno detto che sull’iPad si girano le pagine virtuali con il dito, che “è proprio come leggere un libro vero”.

Nonsense, naturalmente. Per divertente che sia girare le pagine virtuali sullo schermo dell’iPad, niente è come leggere un libro vero, a parte leggere un libro vero. La sensazione tattile della copertina, la consistenza e il profumo della carta, il rapporto peso-dimensioni sono del tutto diversi, e non sarà certo un po’ di fancy graphics a restituirli. I pregi dell’eReader sono altri, e non hanno nulla a che vedere con il ricreare l’esperienza di un libro cartaceo: se voglio avere l’impressione di leggere un libro cartaceo, prendo un libro cartaceo. Se voglio portermi portare dietro una biblioteca intera e non seminare diottrie/collezionare emicranie leggendo su schermo retroilluminato, allora è un altro discorso, e la scelta fra iPad e eReader si basa su altri fattori.

Ciò detto, volevo segnalare un sito chiamato Simplicissimus, che mi sembra davvero una buona piazza virtuale sull’argomento. Con Il futuro simplicissimus.pngdei libri – i libri del futuro per motto, Simplicissimus.it è varie cose: una miniera d’informazioni*, un negozio-libreria virtuale, un blog, una community, un e-editore, una fonte di ebooks in Italiano: ci si trovano articoli, segnalazioni, forum, supporto e servizi, dalla conversione di formati alla pubblicazione digitale… Tutto – tutto, o quanto meno un bel po’ – su eReaders e dintorni. Non ho idea di quanto sia recente la creazione, ma mi piace quello che fanno: c’era bisogno di qualcosa del genere in Italia e in Italiano.

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* Per esempio ho scoperto che a volte sono densa: c’è questa versione a fumetti di Kidnapped che giace nel mio hard-disk in formato .cbr, e solo stasera – grazie a un articolo scovato tramite il blog di Simplicissimus – che mi basta passarla attraverso CaLibre per convertirla in PDF! Ne riparleremo. Di Stevenson a fumetti, intendo.