Non andiamo bene.
Nemmeno un po’. Davvero.
Dacché sono tornata a casa non faccio altro che procrastinare.
Come diavolo è che al mare scrivevo, scrivevo e scrivevo tutto il giorno, e invece a casa no?
No, dico: l’altra mattina, piuttosto che niente, mi sono messa a riordinare la cartella della posta in entrata. E non ho ancora nemmeno ricominciato sul serio con Pinterest, ma mi rendo conto che è solo questione di tempo prima che il Pozzo delle Ore Perdute finisca con l’inghiottirmi…
Furore tremendo.
Come si fa a riordinare la posta in entrata? Comunque credo che sia una forma di depressione post-vacanziera. Pensa che io, per almeno un paio di giorni dopo il rientro, non riesco a parlare delle mie vacanze. Ho bisogno di qualche giorno per tornare alla normalità.
Vedrai che passerà, devi solo rassegnarti all’idea che sei tornata a casa.
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… disse la donna che Non Voleva Assolutamente Andare al Mare e che andò solo in virtù delle sollecite pressioni di genitori e medici di famiglia!
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A questo punto vai ancora un paio di settimane in una di quelle isole ventose e demodè, tipo Vulcano o Madera, prendi una camera con vista sui cavalloni che s’infrangono su orride scogliere e colà non potrai che apporre la parola fine alla storia di fantasmi. Lo scenario conta!
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Sì, vero? Non ci volevo andare e adesso… Mi sento davvero buffa. Ma d’altra parte, come dici tu, lo scenario conta, e il mare è un ottimo scenario.
E Madeira…
Ooh! Sai che l’idea di Madeira mi attira? O Vulcano…
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