E oggi che ne direste di un po’ di poesia? Nello specifico Aspettando i Barbari, di Kostantinos Kafavis (Tratto da Poesie, Oscar Mondadori editori, Milano, 1961. A cura di Filippo Maria Pantani.)
Che aspettiamo, raccolti nella piazza?
Oggi arrivano i barbari.
Perché mai tanta inerzia o Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.Perché l’imperatore s’è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?Oggi arrivano i barbari
L’imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
l’offerta d’una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei caselli tutti d’oro e argento?Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.Perché d’un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti serii)
Perché rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.
Tra il buzzatiano e il bizantino, nevvero? E niente, oggi va così.