Dunque, vi devo dire che sono di corsa.
Sono di corsa perché sto facendo Story A Day May – una di quelle challenges che si trovano su Internet a ogni pie’ sospinto, se volete, ma che a volte sono proprio quello che ci vuole. Abbiamo parlato ripetutamente di procrastinazioni, esitazioni, momenti di sconforto, dubbi, timori, pigrizie, comodi solchi e cose così, cose che frenano l’impulso di scrivere o, at the very least, lo tengono in darsena a galleggiare in languida inutilità. Oh, se ne abbiamo parlato!
E magari si ha anche l’impressione di essere bravini, perché si è scelto un progetto leggermente scomodo, qualcosa che costringe fuori dai confortevoli limiti di ciò che si è già fatto ancora, ancora e ancora. O costringerebbe, se lo si facesse per davvero, anziché riempire pagina dopo pagina di appunti, note ed elucubrazioni.
E badate, non c’è nulla – ma proprio nulla – di male nello strologare per iscritto, anzi… purché gli strologamenti a qualche punto conducano da qualche parte. A qualcosa di scritto. You know, storie.
E se non succede, magari è il momento di sfidarsi a farlo. Darsi una scadenza, vera o artificiale. Un ruolino di marcia.
E stavo vagamente considerando proprio questo quando sono inciampata in Julie Duffy e la sua favolosamente dissennata idea. Una storia al giorno. Per l’intero mese di maggio. Naturalmente la prima reazione è stata una risatina scettica. Figurarsi – una storia al giorno! Assoluta follia… come potrei mai fare una cosa simile? Sono mesi che esito, mugugno, strologo e buridaneggio sul mio nuovo progetto di flash fiction, e tutto quel che ho da mostrare sono due storie e mezza… figurarsi se potrei mai…! Oh do come on! Impensabile. Improponibile. Dissennato. Nemmeno da pensarci.
Epperò…
Certo che…
Magari…
“Regole flessibili”, eh?
Hm…
E se…?
No, no – nemmeno a pensarci. Discorso chiuso. Passiamo oltre.
Anche se…
Oh, wait!
Tre storie la settimana si potrebbero quasi considerare fattibili…
Solo prime stesure…
Se mi ci mettessi di buzzo buono…
Se…
Se…
Se…
E no, perbacco. Nemmeno per idea.
Ok, lo faccio.
Ed eccomi qui. Oggi è il quarto giorno e ho finito la prima stesura della mia quarta storia. Piccole storie, tra le 500 e le 750 parole – ma d’altra parte è proprio quello di cui ho bisogno*. Pratica. Disciplina. Costanza. Perseveranza. Non-procrastinazione.
E naturalmente, proprio il giorno prima che la sfida iniziasse, si è riaperta una questione che avevo quasi data per defunta, e invece è viva, vivissima, e promettentissima, e assai impegnativa… vi farò sapere – per il momento vi dico solo che c’è anche quella, e darà parecchio da fare. Contemporaneamente a Story a Day, naturalmente, perché è così che vanno le cose a questo mondo, giusto? Non prima, non dopo: tutto adesso.
Il che spiega perché, come vi dicevo all’inizio, sono di corsa.
Ah well, tant’è. Sono in ballo – e adesso si balla, che diamine!
E se qualcuno avesse voglia di raccogliere il guanto e aderire alla sfida… perché no? C’è la sfida in sé, ci sono i prompt quotidiani escogitati da seri autori… Avanti, buttatevi: trovate tutto qui.
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* Ma voi potete scrivere altro. Racconti di qualsiasi dimensione, capitoli, scene, poesie… Le regole sono davvero fluide – finché non le avete stabilite.