Nell’autunno del 1888 la giovane giornalista Nellie Bly piombò sul suo redattore capo al New York World con un’idea per una serie di articoli: avrebbe fatto il giro del mondo seguendo l’itinerario di Phileas Fogg, il celebre personaggio di Jules Verne – in meno di 80 giorni.
Saltò fuori che in redazione l’idea circolava già – ma l’intenzione era quella di affidare il viaggio a un uomo…
IL REDATTORE CAPO – Devi capire, Nellie. Intanto non potresti mai viaggiare da sola.
NELLIE – Perché sono una donna?
IL REDATTORE CAPO – Ti servirebbe un compagno di viaggio per proteggerti…
Nellie, che a venticinque anni era già una veterana con un decennio di questioni sociali, corrispondenze estere e inchieste pericolose alle spalle, accolse l’obiezione con una risata. Che cosa credevano? Che dopo essere stata per dieci giorni sotto copertura in un manicomio, le facesse paura “un tranquillo viaggio intorno al mondo?”
IL REDATTORE CAPO – Credo, Nellie, che, se anche potessi viaggiare da sola, ti servirebbe un sacco di bagaglio. Come faresti a cambiare velocemente da una nave all’altra?
NELLIE – Perché sono una donna? E chi vi dice che una donna non possa viaggiare leggera come un uomo?
IL REDATTORE CAPO – Ho una moglie e tre figlie, Bly – ecco chi me lo dice. E poi tu non parli altro che l’Inglese, quindi è inutile insistere. L’idea del viaggio è buona, ma per farlo ci vuole un uomo.
NELLIE – E va bene! Mandate un uomo – e io partirò lo stesso giorno, per contro di un altro giornale, e farò il giro del mondo, e ci metterò meno del vostro uomo!
E alla fine i capi di Nellie sentirono ragione – o forse riconobbero il potenziale pubblicitario della faccenda, oppure non vollero rischiare che la loro celebre ragazza prodigio li accusasse pubblicamente di comportamento misogino… Fatto sta che Nellie partì, e viaggiò attorno al mondo con spirito di adattamento, curiosità inesausta, inscalfibile buonumore, e una buona dose di ingenuità – e lo fece in 72 giorni.
Tra le altre cose, aveva provato in pieno che il fatto di essere una donna non era un ostacolo… per nulla.
E in seguito Nellie si sposò e condusse attivamente la fabbrica del marito (facendone un successo più dal punto di vista sociale che da quello finanziario), brevettò un paio d’invenzioni e poi tornò al giornalismo, come corrispondente di guerra e cronista politica, coprendo la Prima Guerra Mondiale e il movimento per il suffragio alle donne…
“Niente è impossibile,” diceva Nellie, “se si applica sufficiente energia nella giusta direzione.”
E di energia ne aveva da vendere, e la applicò in direzioni che fecero di lei una precorritrice in campi e professioni considerati esclusivamente maschil: un’ispirazione per generazioni di donne a venire.
E mercoledì 10, in collaborazione con la Biblioteca di Suzzara, l’Accademia Campogalliani dedica proprio a Nellie l’ultimo atto della sua piccola rassegna al femminile. Se siete incuriositi, e volete vedere Il Giro del Mondo in 72 Giorni, il mio adattamento teatrale del libro di Nellie, potrete assistere alla trasmissione via Zoom a questo link:
https://us02web.zoom.us/j/85894031501
Lo spettacolo inizia alle 20.30, ma vi conviene collegarvi qualche minuto prima.
Vi aspettiamo!