Immaginate una mattina di luglio: la Clarina se ne sta al computer, intenta a fare più cose al tempo stesso. Cerca immagini di miniature medievali, e intanto con un lobo del cervello ascolta musica secentesca, e intanto prepara elenchi di fatture, e intanto organizza orari per le prove di stasera via Whatsapp, e intanto si chiede se sia ora per un’altra tazza di tè, e intanto…
E intanto fuori l’estate estateggia – non al suo apice di torridità, se volete, perché ci sono state piogge e temporali… e tuttavia estateggia, si diceva, e fa del suo meglio per distrarre la Clarina. Lo fa nella forma di un oleandro rosa in vaso. È tutto uno spumeggiare di boccioli rosa, l’Oleandro Estivo, e quando agita le fronde nella brezza mattutina, suona lievemente come se stesse sussurrando le prime battute della Moldava di Smetana…
Yes – yes, I know. Ma così capirete quando vi dico che l’Oleandro Estivo è convintissimo di meritare le maiuscole. Immaginatelo mentre estateggia e sussurra fuori dalla finestra e, tra una battuta di Smetana e l’altra…
L’Oleandro Estivo – Clarina!
La Clarina (senza fargli caso) – Cerbero, Cerbero, Cerbero…
L’OE – O Clarina!
C – William Blake… Hm…
L’OE (batte un ramo spumeggiante contro l’inferriata) – E allora, donna!
C (sobbalza di brutto) – Eh? Che cosa? Come? Chi?
L’OE – Sveglia, o Clarina! Emergi un istante e mira. Io, o Clarina, son l’Estate.
C – Nonsense. Sei uno degli oleandri in vaso della bisnonna. (Torna al lavoro) Caronte… Caronte… Caronte…
L’OE – A volte sei così letterale che non ci si crede. Possiamo fare Make Believe che io sia l’Estate che spumeggia di boccioli e sussurra Smetana nella brezza?
C (badandogli appena) – Hm-hm. Gerione… Gerione… Gerione…
L’OE – Clarina!!!
C (sobbalza ancora) – Oh, pittikins… ma si può sapere?
L’OE – Io son l’Estate.
C – Va bene: sei l’Estate. Molto grazioso. Buon pro ti faccia. Posso tornare a lavorare, adesso?
L’OE – No.
C – Come sarebbe, “no”?
L’OE – Sarebbe “No”. Non puoi tornare a lavorare. Non subito. A parte tutto il resto, non vuoi una tazza di tè?
C – Non mi dire: oltre a spumeggiare e sussurrare Smetana fai anche il tè?
L’OE – Meglio di no. Non lo sai che sono una pianta velenosa? Il tè te lo fai da sola – ma prima di andare, ascolta: io son–
C – Tu sei l’Estate, questo l’avevamo già stabilito.
L’OE – Mi fa piacere. E quindi?
C – E quindi…
L’OE – Non è tempo di far pensieri?
C – A dirla tutta, stavo facendo pensieri, numerosi pensieri di vario genere, prima che mi s’interrompesse.
L’OE (scuote le fronde in segno di disapprovazione) – Intendo pensieri estivi, o Clarina.
C – Ah. Oh. Quel genere di pensieri. Sssssì – è che…
L’OE (se avesse sopracciglia, le leverebbe molto in alto) – È che?
C – È che Babette & Ragueneau, è che Dante, è che il nuovo lavoro di editing urgente, è che Dante…
L’OE (sniffs) – Tu lo sai che Certa Gente ti vorrebbe in montagna?
C – Ssssì – e troverò tre giorni, promesso. Ma poi…
L’OE – Sempre la solita. E lo sai che Certa Gente parla di quattro giorni, vero? O anche cinque?
C – Cinque? Ma da quando? Qui, se non sto attenta, diventano due settimane…
L’OE – Oh, e visto che si parla di settimane… Che mi dici della Reading Week?
C (assume un aria sognante) – Oh, la Reading Week…
L’OE (sussurra) – Sabatini, Sutcliffe, Stewart…
C (ripete del pari in un sussurro) – Sabatini, Sutcliffe, Stewart…
L’OE – Tey, Treece–
C (si riscuote) – Oh, enough! Vorrei, vorrei tanto, non sai come vorrei – ma… (Epifania!) Oh!
L’OE – Oh?
C – E se per quest’anno leggessi in montagna?
L’OE – In montagna? Invece di camminare, stare al sole e giringirare per prati, vette e castelli?
C – Well, potrei camminare un pochino tutte le mattine, visitare un castello o due, e il resto del tempo… leggere al sole?
L’OE – Non so se sia proprio quello che Certa Gente ha in mente…
C – Forse no – ma è un ragionevole compromesso.
L’OE – Dici tutto tu…
C – Ragionevole. Compromesso. Adesso posso tornare a lavorare?
L’OE – Aspetta! Quando sarebbe tutto ciò? Eh? Eh? Quando?
C (ha già ripreso a rastrellare Google Images) – Ne parliamo. Cerbero… Caronte… Gerione…
L’Oleandro Estivo sospira, scuote il suo spumeggiare di boccioli rosa e sussurra. Ma non sussurra più Smetana – lo sciagurato. Sapete che cosa sussurra? Sabatini, Sutcliffe, Stewart, Tey, Treece, Noyes, Masefield…