Arte Varia · grillopensante · guardando la storia

La Fabbrica del Rinascimento

Venerdì scorso sono stata rapita* e portata a Vicenza, a visitare La Fabbrica del Rinascimento – ed è stata un’esperienza di enorme soddisfazione.

C’è il fatto che non visitavo una mostra da prima della fine del mondo, ma soprattutto La Fabbrica del Rinascimento è una mostra magnifica, concepita e realizzata in un modo che mi fa estremamente felice.

Avete presente i miei periodici mugugni sul modo in cui si studia la storia dell’arte – chiusa in un compartimento stagno, come se l’arte  fosse cosa astratta ed eterea, avulsa dalla società che la produce?

Studi del Veronese…

Ecco, La Fabbrica del Rinascimento prende il Cinquecento vicentino, e racconta come il patriziato mercantile della città commissionò una “nuova” Vicenza a una serie di pittori, architetti e scultori del calibro di Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria… La mostra esplora contesti, idee, reti di influenze, metodi, rapporti personali, economici e artistici, percezione dell’arte (come nel caso del Vitellio Grimani, busto romano collezionato, studiato, ritratto…), inserendo il tutto nel quadro della vita quotidiana dell’epoca. E tutto questo offre una cornice viva per il processo creativo dei singoli artisti, illustrato accostando a ciascuna opera finita un bozzetto, un disegno preparatorio, un’ispirazione… Insomma, una finestra che si apre su uno scorcio di storia, mostrandolo vivo, nella sua complessità e ricchezza.

Tutto così efficace, intelligente, stimolante – e, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, bello a vedersi. L’allestimento nell’imponente salone del Consiglio dei Quattrocento, è elegante e funzionale e l’audioguida, raccontata dal curatore Guido Beltramini, forse non è comodissima per l’impossibilità di navigare al suo interno – ma aggiunge ulteriore interesse con una narrazione vivace e intelligente.

E mi rendo conto che è un po’ tardino per consigliarvela, perché chiude l’otto di maggio – ma, se avete l’occasione, visitare La Fabbrica del Rinascimento è davvero un assaggio dell’arte come dovrebbe essere raccontata.

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* Graziegraziegrazie, M & A!

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