Poteva l’ambizioso Icaro essere felice di una vita faticosa a terra,
una vita di aratri e di buoi dal passo lento,
dopo aver provato anche una volta sola l’estasi senza remore del volo?
E.A. Bucchianeri
dopo aver provato anche una volta sola l’estasi senza remore del volo?
E.A. Bucchianeri
Amelia Earhart avrebbe senz’altro risposto di no. Celeberrima aviatrice e icona americana tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, Amelia combina in sé l’aspirazione antica e divorante del volo con l’impegno per l’emancipazione della donna e il glamour più luccicante. Un Icaro al femminile, al perenne inseguimento della prossima sfida – un mito alimentato dal marito pubblicista … Ma quando, nel luglio del 1937, Amelia intraprende un lungo e incerto volo attraverso l’Oceano Pacifico, e del suo aereo si perde ogni traccia a poche miglia dalla destinazione, che ne è di coloro che attendono notizie con il cuore in gola? Il Rumore delle Ali, di Chiara Prezzavento racconta il prezzo dei sogni, il potere delle aspirazioni umane, e il dramma di chi resta a terra, nel cono d’ombra delle imprese leggendarie.
Anche de L’Aviatore nato da un’idea del romanziere inglese Frederick Forsyth, seppur visto soltanto in controluce, non ci si può non chiedere: sarebbe stato capace di tornare alla vita faticosa a terra? Una notte di Natale, un giovanissimo ufficiale pilota e un volo che, sulla carta, non può che andare liscio… Ma il destino ci si mette di mezzo, nella forma di un guasto tecnico: che cosa si fa smarriti in volo, disperatamente soli nel cielo notturno di dicembre? A chi si chiede aiuto? L’esperienza personale di Forsyth, a sua volta pilota RAF negli anni Cinquanta, dà colore e consistenza a un’insolita, avventurosa e misteriosa storia natalizia.
In due atti unici, due storie diverse e complementari esplorano i pericoli e il fascino potente del volo, e il rapporto tra l’uomo e le sue ali meccaniche – che forse non è cambiato poi troppo dai giorni di Icaro in fuga dal labirinto.
Anche de L’Aviatore nato da un’idea del romanziere inglese Frederick Forsyth, seppur visto soltanto in controluce, non ci si può non chiedere: sarebbe stato capace di tornare alla vita faticosa a terra? Una notte di Natale, un giovanissimo ufficiale pilota e un volo che, sulla carta, non può che andare liscio… Ma il destino ci si mette di mezzo, nella forma di un guasto tecnico: che cosa si fa smarriti in volo, disperatamente soli nel cielo notturno di dicembre? A chi si chiede aiuto? L’esperienza personale di Forsyth, a sua volta pilota RAF negli anni Cinquanta, dà colore e consistenza a un’insolita, avventurosa e misteriosa storia natalizia.
In due atti unici, due storie diverse e complementari esplorano i pericoli e il fascino potente del volo, e il rapporto tra l’uomo e le sue ali meccaniche – che forse non è cambiato poi troppo dai giorni di Icaro in fuga dal labirinto.
Vi andrebbe di vedere (o rivedere) l’omaggio della Campogalliani al sogno del volo? E allora unitevi a noi: siamo allo splendido, imponente Forte di Borgoforte, sabato 9 alle 21.30. Non si prenota. I biglietti (posti numerato 10 € e post green 5 €) si acquistano in loco la sera dello spettacolo. Per informazioni potete scriverci all’indirizzo info@teatro-campogalliani.it oppure contattare gli organizzatori della rassegna, dal lunedì al sabato tra le 8.30 e le 12.30, al numero 0376 283022.