Ieri sera a cena T. mi fa la domanda del titolo.
Per poco non lo mordo, T.
La revisione è ferma, dammit, la revisione è in apnea, la revisione aspetta di essere ripresa, mi guarda con occhi tristi e mi fa sentire maledettamente colpevole…
Ma non è colpa mia se il Professore di Ankara non si è ancora fatto sentire, se non ne so abbastanza di Baltoghlu e se, per tutta una serie di motivi strutturali, devo cominciare proprio da lui, giusto?
Nei giorni scorsi, in vari e distinti momenti di disperazione crescente ho scritto ad altra gente. Ho scritto a una Professoressa della Sapienza che, scopro, è in pensione. Gentilmente le inoltreranno la mia richiesta. Aspettiamo. Ho scritto all’Istituto Italiano di Cultura a Istanbul. Fin qui nulla, non un segno di vita, nemmeno la conferma di lettura. Aspettiamo. E ho scritto anche all’Addetto Navale dell’Ambasciata turca a Roma. Sì, l’ho fatto davvero. Nessun segno nemmeno da lui, ma non lo biasimo: è un Capitano di Vascello turco, fa l’Addetto Navale in un’Ambasciata, e un’anatra italiana gli scrive chiedendogli lumi su un ammiraglio di metà Quattrocento? Penserà che sia seriamente disturbata, and small blame to him.
Intanto seguito a cercare – e uno di questi giorni tornerò in biblioteca a prendere un’altra volta ancora il Critobulo: magari mi è sfuggito qualcosa – e a strologare, e a riempire pagine di pre-scrittura sull’uno o sull’altro personaggio: la ragazza greca catturata a Prinkipo, il formidabile Gran Vizir, il fonditore di cannoni rinnegato Urban, il finto gioviale Saghanos Pasha, il mercante d’olio e chi più ne ha più ne metta. Di tutti costoro, ormai, so persino più di quanto voglia sapere, ma Suleyman Balta-Oghlu no, quello resta misterioso. Furore tremendo.
Datemi un ammiraglio 8mano e vi riscriverò un romanzo.
Forse potresti trovare un ammiraglio del genere che ti serve in Peter Lamborn Wilson, “Le repubbliche dei pirati – corsari mori e rinnegati europei nel Mediterraneo”, Shake Edizioni, Milano 2008
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Grazie della dritta. Proverò senz’altro e ti farò sapere.
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Anche se, a occhio e croce, Suleyman Bey non rientra nella categoria o nel periodo… ma non si sa mai.
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Si, ma quel libro è pieno zeppo di personaggi su cui potresti “costruire” il carattere del tuo latitante ammiraglio… 😉
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A’ vrai dire, se c’è qualcosa di cui sono certa a proposito di Suleyman Bey è il carattere, ma sono aperta a nuove possibilità, e comunque mi sembra proprio il mio genere di lettura. Ho persino constatato che ce l’hanno in biblioteca a Mantova. Mercoledì mattina, esami del sangue e Centro Baratta!
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