Cinquecentouno.
Nonostante un adorabile attacco di procrastinazione, nel corso del quale ho passato il tempo che avevo riservato ai miei fantasmi spigolando su e giù per TVTropes…
Ugh.
Per cui c’è voluto che accendessi il computer dopo essere tornata da teatro, ad ora già parecchio tarda, per buttare giù cinquecento parole – e quelle cinquecento (e una) non sono nemmeno malaccio, ma cribbio.
Questa storia la volevo scrivere da anni… perché diavolo dev’essere così, adesso?
stai prendendo tempo, c’è qualcosa che non ti convince?
oppure sei sicura del fatto che se volessi potresti buttarla giù in quattro e quattrotto, bella e finita?
oppure non c’hai voglia, eccheccavolo, vuoi prendertela tranquilla!
Oppure: quello che cerchi è l’hype. Sono tutte balle, la storia è lì, finita e adorabilmente inquietante, però vuoi che i lettori preparino il divano e la coperta e la candela gocciolante, e che arrivi la luna piena. Epperò halloween è passato e siamo già nel pieno della stagione delle nebbie…
(andreaf in uno sfoggio di psicologismo d’accatto :))
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ad ogni modo ho una scorta di candele piuttosto cospiqua e a pv le nebbie durano, prenditela comoda 😀
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(ossignùr, cospiQua…)
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😀 Natch… mi hai scoperta! Ebbene sì, tutta questa faccenda dei bollettini in realtà è un’ardita operazione a metà strada tra il marketing preventivo e la meta-suspence, per indurre aspettative nel lettore.
Lo sai che gli scrittori sono pessima gente manipolatrice e senza cuore, con la coscienza atrofizzata in posizione contorta, vero?
E poi ho un contratto a percentuale con una ditta che produce candele…
*evil laugh*
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La tua operazione di marketing sta avendo su di me tutti gli esiti sperati e oltre!
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