Vi avevo detto che c’erano novità in arrivo per L’Uomo dei Sonetti, vero?
Ebbene, ci siamo: sono estremamente lieta di annunciarvi che lunedì 17, alle ore 21, al Teatrino d’Arco, Diego Fusari dell’Accademia Campogalliani porta in scena la versione breve – quella che, forse ve ne ricorderete, avevamo chiamato i Sonettini.
Si tratta, per l’appunto, della versione potata – a misura di Lunedì, senza Contesse Madri e senza folle multifunzione. Però la gente essenziale c’è tutta, e c’è la storia che mi sono divertita a tendere tra sonetto e sonetto…
Perché non c’è niente da fare: in realtà non sappiamo se i Sonetti raccontino una storia, se ci sia alcunché di autobiografico, se l’ordine in cui li conosciamo abbia nulla a che fare con quello in cui sono stati scritti… non sappiamo quasi nulla. Però la tentazione di prenderli come sono e vederci in trasparenza una storia è di quelle cui non si resiste.
Mettete loro in bocca le parole appassionate, acidognole, sublimi e petulanti dei Sonetti, illuminateli con la luce di taglio di una delle tante teorie su di loro, e il Sonettista, il Bel Giovane, la Bruna Signora e il Poeta rivale prendono vita – e non vogliono più saperne di essere soltanto una cifra senza volto.
In un certo senso, mi sono limitata a dar loro retta.
E magari l’Io Narrante dei Sonetti non è affatto Will Shakespeare da Stratford – però è molto più divertente fare finta che lo sia. Perché non venite a vedere di persona lunedì sera?
Oh, e se piace a Thalia e allo Spirito del Bardo, la versione completa non dovrebbe impiegare poi troppo tempo ad arrivare in scena…
Credo non esista dimostrazione più evidente di entusiasmo: lunedì il il 17.
Quando si dice aver fretta di alzare il sipario 😉
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Ecco.
E ho soltanto quarant’anni… che diamine farò quando ne avrò ottanta? Se non altro, questa volta la locandina è giusta. Per Shakespeare & Co. avevo sbagliato l’orario d’inizio…
Ho corretto.
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