E quindi stasera c’è Agnese e Nulla Più… vi ricordate, vero?
“L’unico fantama ufficiale di Mantova,” dicevamo. Eppure…
Forse sarebbe il caso di dire l’unico fantasma Gonzaga – perché non è possibile immaginare una città che abbia un solo, singolo, solitario, unico fantasma. Ed è possibile che da queste parti abbiamo un’immaginazione pigra o una scarsa propensione alla paura – ma andiamo! Stiamo parlando di un posto dalla lunghissima e ricchissima storia: possibile che in tutti questi secoli e secoli e secoli abbia prodotto solo una storia di fantasmi?
Ebbene, mi rifiuto di crederci.
Dite la verità: chi di noi non ha fatto esperienza di una di quelle serate tra amici in cui, per un motivo o per l’altro, la conversazione cade sulle storie di fantasmi – e c’è sempre qualcuno il cui cognato ha una zia acquisita che abitava in una casa antica, e ogni anno, in una certa data, a mezzanotte… eccetera?
È capitato a tutti. Così, off the top of my head, posso contare almeno sei persone, nel mio giro di amicizie, con una storia di fantasmi da raccontare.
Ed è vero che nessuno di loro abita in città – ma sono certa che lo stesso vale entro le (ormai metaforiche) mura di Mantova.
E allora, che ne direste se facessimo una specie di censimento dei fantasmi mantovani?
Se conoscete qualche storia del genere, per esperienza diretta, per averla sentita da amici, famigliari o conoscenti, vi va di raccontarla qui sotto nei commenti? Spettri, larve, fantasmi, spiriti, voci e cose così. E in teoria sarei curiosa dei fantasmi di città – ma non limitiamoci. Solo, per favore, chi chiedo di specificare nel commento se la vostra è una storia cittadina o di provincia…
Sarà interessante, che ne dite?
E intanto, questa sera, vi aspetto al Teatrino D’Arco.