Sì, sì – povero Giovanni. Giovanni Senzaterra. John Lackland.
Ho una simpatia per lui. Il re più maltrattato della e dalla storia d’Inghilterra. Perché se poi si va a vedere, lo si trova buon amministratore e buon soldato, più sfortunato che altro, e tormentato dal confronto con quell’irresponsabile di suo fratello – il cosiddetto Buon Re Riccardo, la cui bontà, alla fin fine, consisteva principalmente nell’essersene stato lontano dall’Inghilterra per la maggior parte del tempo. Facendosi, incidentalmente, improgionare a fini di riscatto. Esorbitante riscatto – che Giovanni dovette pagare.
Ma no: il Buon Re Riccardo, il Baldo Robin Hood e compagnia cantante – e il Malvagio Principe Giovanni.
E poi arriva Walter Scott – e tutti sappiamo che razza di danni fosse capace di fare.
Uno dei pochi ritratti non del tutto negativi (il che non equivale precisamente a dire positivi) del povero Giovanni è quello di Shakespeare – King John. Che tra parentesi, io avrei molta voglia di leggere un momento o l’altro: che ne dite, o Gente del Palcoscenico di Carta?
Chiusa parentesi e veniamo a oggi, con uno scampolino di film del 1899, nientemeno. Un pezzettinino di Herbert Berbohm Tree – star delle scene inglesi a cavallo tra Otto e Novecento – nei panni del John shakespeariano. Solo un minuto – ed è teatro filmato, badate, nemmeno un film muto. Ma è molto pittoresco a vedersi, per la maniera e le convenzioni teatrali di un altro tempo, perché credo che sia tutto quel che resta da vedere di Tree, perché mostra uno dei primissimi anelli fra teatro e cinema…
E la musica è selvaggiamente inappropriata, e davvero non so come e a chi sia parso bello appiccicarla alla scena… Una volta di più: povero Giovanni. Magari guardatelo muto e accostateci… non so, la Morte di Aase del Peer Gynt? Un movimento a scelta della Patetica di Tchaikovskij?
E buona domenica.
Mi venne fatto notare a suo tempo che non ci sono altri Giovanni nella storia della corona britannica dopo il Senzaterra – un palese effeto della pessima reputazione del poveretto.
Ma d’altra parte non mi pare ci siano neanche altri Riccardi…
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Come no? Riccardo II, Riccardo III… poi basta – probabilmente considerando la nomea che Shakespeare aveva appiccicato all’ultimo.
È proprio il povero Giovanni a non avere namesakes. Così come Stefano di Blois – altro re controverso, d’altra parte.
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