Nella Divina Commedia, Dante (ri)crea un intero mondo. Non soltanto un vertiginoso viaggio metafisico che esplora, tra immaginazione e teologia, le credenze del suo tempo in fatto di Aldilà – ma anche uno specchio sfaccettato che riflette, in frammenti vividissimi e concentrici, l’animo del poeta, la sua Firenze, il suo secolo e l’intera umanità.
La Commedia – come una manciata di altri grandi capolavori della letteratura – contiene… tutto. Tra i suoi versi si trovano il divino e il profondamente umano, l’amore e l’odio, il sublime e il grottesco, il terribile e il dolcissimo, le immagini più ardite e fantastiche e le similitudini più vividamente quotidiane…
E noi, nel settecentesimo anniversario della morte del poeta italiano per eccellenza, vi proponiamo una serata di letture incentrata sul tema antico e sempre attuale dei mostri. Una rilettura dell’Inferno attraverso la lente delle forme fantastiche che la paura sa prendere negli angoli più bui della mente umana – nel nostro Ventunesimo secolo non meno che nel Medio Evo di Dante.
Volete unirvi a noi in questo viaggio tra le paure che non cambiano poi troppo attraverso i secoli? Vi aspettiamo giovedì sera alle 21.30 nel meraviglioso cortile di Palazzo d’Arco. C’è ancora qualche posto. l’ingresso è gratuito – ma la prenotazione è obbligatoria, sul nostro sito.